"Oggi parliamo di ..."

  1. La Flssbilità possibile

    Avatar
    Tags
    pensioni
    By rosariofr il 29 April 2016
    0 Comments   29 Views
    .
    Il sottosegretario Nannicini ha individuato tre gruppi di lavoratori che dovrebbero essere interessati dalla proposta sulla flessibilità in uscita che il Governo dovrebbe presentare entro maggio. I tre gruppi sono :
    1. lavoratori che hanno una preferenza ad andare in pensione prima;
    2.lavoratori che hanno necessità di andare in pensione prima, in quanto hanno perso il lavoro e non hanno ancora maturato irequisiti d'uscita;
    3.lavoratori che l'azienda vuole mandare in pensione prima per ristrutturare l'organico aziendale .

    I tre interventi potrebbero coesistere e non escludersi a vicenda, anche se molto dipenderà dai costi.

    L'intervento per il secondo gruppo di lavoratori sembra essere il più probabile perché agisce su categorie a rischio, come disoccupati e lavori usuranti e anche per via del superamento, dal 1° gennaio 2017, dell'indennità di mobilità. Intervento che renderebbe inutile un'ottava salvaguardia.

    Secondo Nannicini si potrebbe provare a creare un mercato di anticipi pensionistici "coinvolgendo governo, Inps, banche, assicurazioni". Il coinvolgimento delle banche e delle assicurazioni private tratta solo un'ipotesi che potrebbe interessare solo l'Inps e il mondo del credito, ma non il lavoratore.

    Diverso è il discorso sulle penalizzazioni.

    Il primo intervento chiederebbe ai lavoratori una riduzione della pensione pari almeno al 3% per ogni anno di anticipo e non è da escludersi un ricalcolo con il sistema contributivo .

    Il secondo intervento,riguardante i lavoratori disoccupati,prevederebbe una penalità minore o forse del tutto assente .

    Per il terzo intervento, quello dei prepensionamenti, saranno le aziende a coprire una parte dei costi dell'anticipo. Maggiori dettagli saranno resi noti nel documento che il Governo presenterà a Maggio e gli interventi potrebbero essere approvati per fine anno .


    Il commento:

    Si vedrà cosa verrà partorito ... Certo è che si tratta di misure tampone a causa di una legge che potrebbe mandare in pensione i nostri figli all'età di 75 anni !

    La prima ipotesi, tra l'altro, quella che prevede la flessibilità per i lavoratori che esprimono una preferenza ad andare in pensione prima,sembra molto costosa sia per il livello delle penalizzazioni, 3% per ogni anno di anticipo, sia per il metodo di calcolo che prevede di essere applicato, cioè quello contributivo.
    Insomma nel caso in cui i lavoratori vogliono andare in pensione prima perché ne hanno abbastanza o non stanno bene, devono prevedere una riduzione della pensione che si avvicina più al 40% che al 30% . Quindi il primo caso riguarda i lavoratori o lavoratrici che stanno bene e possono permettersi una riduzione di tale livello ... e quelli poveri ? Sempre ultimi in questo mondo, si spera siano primi nel prossimo !

    Eppure Cesare Damiano, presidente pd della Commissione Lavoro della Camera ed ex ...

    Read the whole post...

    Last Post by Smithc526 il 20 Dec. 2016
    .
  2. I giovani e la riforma delle pensioni !

    Avatar
    Tags
    pensioni
    By rosariofr il 20 April 2016
    0 Comments   4 Views
    .
    Il presidente dell'INPS, Tito Boeri, ha rilasciato una intervista in cui paventava il pericolo che i giovani, nati negli anni dal 1980, senza una nuova riforma pensionistica, andranno in pensione a 75 anni di età .
    In questa considerazione il presidente dell'INPS non ha fatto altro che applicare la legge Fornero del 2011 .

    Infatti coloro che hanno iniziato a lavorare dal 01/01/1996 avranno una pensione interamente contributiva e matureranno il diritto a pensione a condizione che :

    1.hanno maturato 42 anni e 10 mesi di contribuzione, (41 anni e 10 mesi le donne ), a prescindere dall'età;

    2.oppure oppure all'età di 63 anni e 7 mesi unitamente a 20 anni di contribuzione "effettiva" e però l'importo della pensione non deve essere inferiore all'importo di 2,8 volte il valore dell'assegno sociale(attualmente tale importo è circa 1.250 euro al mese);

    3.oppure conseguire la pensione di vecchiaia all'età di 66 anni e 7 mesi con almeno 20 anni di contribuzione e però l'importo della pensione non deve essere inferiore 1,5 volte il valore dell'assegno sociale(attualmente tale importo è circa 670 euro al mese);

    4.oppure all'età di 70 anni e 7 mesi.

    Tutto ciò si riferisce all'anno 2016, ma da oggi al 2040, l'incremento della speranza di vita, aumenterà il dato anagrafico di altri tre anni . Quindi il giovane nato nel 1980 e che si ritrova nel quarto caso, dovrà compiere almeno 73 anni e 7 mesi per aver diritto a percepire un assegno pensionistico .

    Il commento:

    Chi aspetterà i 75 anni ?

    Sicuramente quei giovani che effettuano lavori discontinui per piccoli periodi all'anno e che, pertanto, non riescono a raggiungere il requisito contributivo di 20 anni o non riescono a raggiungere un importo pensionistico non inferiore 1,5 volte il valore dell'assegno sociale(attualmente circa 670 euro al mese).

    Tradotto in parole povere, l'emarginato sociale, il disoccupato seriale, non avrà mai una pensione e morirà senza vedere un euro, vivendo una vita di stenti e sofferenza !

    Ma quale crimine ha commesso questo giovane ormai vecchio ? ... Sembra che il basso salario e una occupazione discontinua sia colpa sua !

    Ciò non è possibile ... penso che per i nostri figli sia necessaria una riforma pensionistica più giusta, una riforma che fissi un limite massimo di età per il lavoro e un importo minimo di pensione uguale per tutti il cui costo gravi sulla fiscalità generale .

    Le contribuzioni versate faranno poi la differenza, ... nel senso che determineranno gli importi superiori alla pensione minima .

    Esempio :

    1.pensione minima 1.000 euro ;

    2.età massima 65 anni;

    3.pensione massima legata alla contribuzione 5.000 euro .

    Certo... bisognerà scontentare qualcuno, magari con l'introduzione di una patrimoniale, ma ciò sarà inevitabile !

    Rosario Franza
    Last Post by rosariofr il 20 April 2016
    .
  3. Ancora Opzione Donna !

    Avatar
    Tags
    pensioni
    By rosariofr il 23 Mar. 2016
    0 Comments   12 Views
    .
    L'articolo 1, comma 281 della legge 208/2015 prevede che, nel caso in cui le risorse risultassero sovrabbondanti rispetto alle domande di pensionamento pervenute, gli importi risparmiati dovranno essere impiegati per proseguire, mediante l'emanazione di un provvedimento a carattere legislativo, la sperimentazione oltre il 2015.

    Entro il 30/09 di ogni anno, il Governo, sulla base dei dati rilevati dall'INPS, dovrà inviare una relazione alle Camere sulla possibilità di proseguire la sperimentazione nell'anno successivo .

    Dato che dal 1° gennaio del 2016 l'aspettativa di vita si è incrementata di altri quattro mesi, per includere nell'opzione donna le nate nell'ultimo trimestre del 1958, la sperimentazione dovrebbe essere prorogata almeno fino al 31/07/2016 .

    Esempio: una lavoratrice dipendente nata il 15/12/1958 non possiede alla data del 31/12/2015 il requisito anagrafico di 57 anni e 3 mesi per poter accedere ad opzione donna . Lo maturerebbe il 15/03/2016 . Nel frattempo, però, dal 1° gennaio 2016 si è avuto un incremento dell'aspettativa di vita di altri 4 mesi e quindi il requisito anagrafico per opzione donna è diventato di 57 anni e 7 mesi che la lavoratrice del nostro esempio maturerebbe il 15/07/ 2016 .

    Il commento:

    In questi ultimi quattro anni il numero delle lavoratrici che ha aderito ad opzione donna è aumentato, anche se l'opzione determina un ricalcolo della pensione col sistema interamente contributivo con una penalizzazione definitiva di circa il 30% rispetto al sistema misto .

    D'altra parte le donne, se non hanno 41 anni e 10 mesi di contributi, per poter accedere al pensionamento devono avere, nel settore privato, 65 anni e sette mesi di età . L'unica flessibilità che hanno è opzione donna .

    Sarei curioso di sapere se quel 30% in meno nella pensione che percepiscono recupera, nel tempo, il maggiore costo determinato da una uscita a 57 anni e 7 mesi . A occhio, avendo le donne una aspettativa di vita media di 80 anni, penso che si vada al recupero effettivo del maggior costo .

    Sta di fatto che molte donne preferiscono una pensione più bassa che lavorare oltre i 65 anni !

    Il Governo non può studiare forme di flessibilità adeguate ?
    ... Anche tenendo conto di un incremento occupazionale a fronte del pensionamento anticipato ?

    Rosario Franza
    Last Post by rosariofr il 23 Mar. 2016
    .
  4. Opzione donna, penalizzazioni ed amianto nella circolare 45 del 29/02/16

    Avatar
    Tags
    pensioni
    By rosariofr il 2 Mar. 2016
    2 Comments   61 Views
    .
    La Circolare INPS numero 45 del 29/02/2016 recepisce le novità in materia pensionistica contenute nella recente legge di stabilità .

    Opzione donna:

    La data del 31/12/2015 è da considerarsi quale termine entro il quale devono essere soddisfatti i requisiti contributivi e anagrafici per il diritto alla pensione di anzianità nel cosiddetto regime sperimentale opzione donna.

    Quindi tutte le donne nate sino al 30/09/1958, se lavoratrici dipendenti oppure sino al 30/09/1957 se autonome, possono accedere al regime opzione donna se in possesso dei requisiti contributivi,35 anni oppure 34 anni, 11 mesi e 16 giorni se dipendenti pubbliche .
    La Circolare quindi recita :"Al riguardo, si invitano le Sedi a procedere alla lavorazione delle domande di pensione di anzianità in regime sperimentale presentate dalle lavoratrici che hanno perfezionato i prescritti requisiti entro il 31 dicembre 2015 e la cui decorrenza della pensione si colloca successivamente alla predetta data."

    Penalizzazioni:

    L'INPS, tramite la circolare 45/16 torna anche sulle penalizzazioni per i lavoratori e le lavoratrici che sono usciti con la massima anzianità contributiva, ma con un'età anagrafica inferiore ai 62 anni e prendendo atto che la legge di stabilità 2016 approvata il 28/12/2015 esclude l'applicazione delle penalizzazioni ai trattamenti pensionistici anticipati aventi decorrenza negli anni 2012, 2013 e 2014 con riferimento ai ratei di pensione a decorrere da 01/01/2016, dichiara che la ricostituzione pensionistica avverrà senza riconoscimento di interessi o arretrati .

    Benefici amianto:

    L'INPS, infine, ricorda che il nuovo termine per presentare domanda di accesso ai benefici per i lavoratori esposti all'amianto previsti è il 31/12/2016 .

    Il commento:

    Che dire ? ... Le norme diventano sempre più complicate ed il cittadino per essere sicuro di non sbagliare e di vedere riconosciuti i propri diritti deve ricorrere agli "esperti" .

    Può fare ore di coda davanti agli sportelli INPS, ma non ne ricaverà un ragno dal buco !

    Andate gente ... ! Andate dai patronati ! ... Sperando che anche questi non commettano errori !


    Rosario Franza
    Last Post by Rina Bellantone il 25 Mar. 2016
    .
  5. Legge delega su SIA, reversibilità e integrazione al minimo !

    Avatar
    Tags
    pensioni
    povertà
    By rosariofr il 17 Feb. 2016
    0 Comments   28 Views
    .
    Il Governo ha trasmesso al Parlamento il testo del disegno di legge delega, approvato il 28/01/2016, che provvede al riordino delle prestazioni e al sistema degli interventi e dei servizi sociali.
    La legge delega che inizierà ad essere discussa nelle commissioni dell'aula di Montecitorio, si articola in tre punti :

    1.Il Sostegno all'Inclusione Attiva(SIA) .Si rende strutturale il SIA che già con la legge di stabilità 2016 era stato esteso a tutto il territorio nazionale. L'ammontare mensile del contributo economico verrà modulato sulla base dei componenti del nucleo familiare con un tetto massimo di 400 euro mensili per famiglie con 5 o più componenti . Al sostegno si potrà accedere a condizione di aderire ad un progetto personalizzato di inclusione sociale e lavorativa per la famiglia beneficiaria, la cui caratteristica, pena l'esclusione, è quella di includere figli minori .

    2.La Revisione dell'Assistenza e della Previdenza con la razionalizzazione delle prestazioni assistenziali e previdenziali legate al reddito del beneficiario e il cui accesso selettivo sarà in futuro regolato dalla sola condizione economica misurata dell'ISEE .La Delega precisa espressamente che non saranno interessati dal riordino i trattamenti già concessi ed esclude espressamente dalla revisione le prestazioni erogate agli invalidi . Secondo quanto si legge nella relazione illustrativa della legge delega, saranno interessati l'integrazione al trattamento minimo, l'assegno al nucleo familiare concesso dai comuni, le maggiorazioni sociali, le pensioni di reversibilità, l'assegno sociale, la somma aggiuntiva, l'incremento al milione e la quattordicesima mensilità.

    3. Il riordino dei servizi sociali . A tale scopo sono previsti: l’istituzione, presso il Ministero del lavoro e delle politiche sociali, di un organismo nazionale di coordinamento del sistema degli interventi e dei servizi sociali; l’attribuzione al Ministero del lavoro e delle politiche sociali delle competenze in materia di verifica e controllo del rispetto dei livelli essenziali delle prestazioni; la promozione di accordi territoriali tra servizi sociali e altri enti o organismi competenti per l’inserimento lavorativo, la salute, l’istruzione e la formazione; nonché il rafforzamento del Sistema informativo dei servizi sociali e, in particolare, del Casellario dell’assistenza.


    Il commento:

    Si legifera sul sostegno di inclusione attiva proponendo un contributo che ha un tetto massimo di 400 euro mensili per una famiglia di cinque o più componenti, circa 80 euro al mese a persona .

    Il 15/07/2015 l'ISTAT ha pubblicato i dati sulle famiglie povere : 7.815.000 persone, il 12,9% della popolazione italiana, vive con meno di 520,00 euro al mese e se queste sono le cifre, con 80 euro al mese non si sconfigge sicuramente la povertà !

    Infatti vivere con 520 euro al mese o vivere con 600 euro ...

    Read the whole post...

    Last Post by rosariofr il 17 Feb. 2016
    .
  6. Le uscite 2016 per i lavoratori addetti alle lavorazioni usuranti

    Avatar
    Tags
    pensioni
    By rosariofr il 5 Feb. 2016
    0 Comments   15 Views
    .
    Con il messaggio 386/2016 l'INPS riassume i requisiti necessari per la pensione dei lavoratori addetti ai lavori usuranti .
    La domanda di pensionamento deve essere presentata entro il 1° marzo del 2016 per coloro che perfezionano i requisiti dal 1° gennaio 2016 al 31 dicembre 2016.
    Sono interessati i lavoratori che hanno svolto le mansioni usuranti per almeno 7 anni, compreso l'anno di maturazione dei requisiti, negli ultimi 10 anni di lavoro ed hanno maturato almeno 35 di contribuzione unitamente ad almeno 61 e 7 mesi di età .
    I requisiti salgono per i lavoratori autonomi ed in base al numero di giorni lavorati di notte .

    Riassumiamo i requisiti :

    Per i lavori faticosi e pesanti, notturno per tutto l'anno, notturno per 78 giorni occorrono , per i lavoratori dipendenti 61 anni e 7 mesi di età, almeno 35 anni di contributi e quota 97,6 . Per i lavoratori autonomi 62 anni e 7 mesi di età, almeno 35 anni di contributi e quota 98,6 .

    Per i lavoratori notturni da 72 a 77 giorni nell'anno, fermo restando i 35 anni minimi di contribuzione, i requisiti aumentano di una unità .

    Per i lavoratori notturni da 64 a 71 giorni nell'anno, fermo restando i 35 anni minimi di contribuzione, i requisiti aumentano di due unità .

    La finestra mobile sarà di 12 mesi per i lavoratori dipendenti e di 18 mesi per i lavoratori autonomi .

    Entro il 30 Ottobre 2016 l'Inps comunicherà l'accoglimento della domanda con l'indicazione della prima data di decorrenza utile.
    La possibilità di fruire dei benefici dipende inoltre dalle coperture finanziarie che, qualora risultassero insufficienti, determinerebbero uno slittamento della data di decorrenza .

    Il commento:

    L'INPS riassume "i benefici" che riguardano i lavoratori addetti alle lavorazioni usuranti .

    Benefici ? ... ma quali benefici se l'età per il pensionamento varia, per i lavoratori dipendenti, da 61 e 7 mesi a 63 e 7 mesi a cui bisogna aggiungere la finestra mobile ?
    Ai lavoratori autonomi, poi, occorre aggiungere un anno, come se l'usura determinata dalla tipologia del lavoro cambia se il lavoratore è autonomo o dipendente ... e nella prossima riforma, aggiungeranno a patita IVA !

    Insomma, questa è l'Italia che ti fa ridere per non piangere !

    Rosario Franza

    Last Post by rosariofr il 5 Feb. 2016
    .
  7. Pensione di vecchiaia per invalidi non inferiori all'80%: un anno e 7 mesi dopo !

    Avatar
    Tags
    pensioni
    By rosariofr il 20 Jan. 2016
    0 Comments   19 Views
    .
    I lavoratori e le lavoratrici invalidi in misura non inferiore all'80% e in possesso di 15 anni di contributi se maturati entro il 1992 o di 20 di contribuzione, hanno diritto alla pensione di vecchiaia al compimento dei 60 anni e 7 mesi, se uomini, e dei 55 anni e 7 mesi se donne .

    Questa normativa non è stata modificata dalla legge Fornero del 2011, ma tale beneficio è valido solo per i lavoratori dipendenti del settore privato iscritti all'assicurazione generale obbligatoria.
    Non è valido per gli autonomi e neanche per i lavoratori del pubblico impiego.
    Il trattamento è subordinato ad una visita medica presso le commissioni sanitarie dell'Inps, nonostante l'eventuale riconoscimento dell'invalidità civile .

    Il riconoscimento dell'eventuale invalidità civile costituisce solo un elemento di valutazione per la formulazione del giudizio medico legale da parte degli uffici sanitari dell'INPS(Circolare Inps 82/1994) e non determina necessariamente la concessione del beneficio.

    Sul beneficio grava non solo l'aspettativa di vita già considerata per il 2016, ma anche la finestra mobile, cioè il differimento di un anno dal perfezionamento del requisito e quindi i lavoratori e le lavoratrici invalide dovranno attendere 12 mesi per l'erogazione della prestazione pensionistica.

    Il commento:

    Non ho mai capito perché se si ritengono degni di tutela lavoratori e lavoratrici che hanno capacità residue del 20% (invalidi all'80%), poi si debba loro applicare normative che riguardano la generalità dei lavoratori. Mi riferisco all'applicazione dell'aspettativa di vita e della finestra mobile .

    Tali meccanismi possono avere un senso nella normalità della nostra vita, rasentano la crudeltà se applicati a lavoratori invalidi !

    In pratica, per un lavoratore invalido all'80% i 60 anni previsti dall'articolo 1 comma 8 del decreto legislativo 30 dicembre 1992 n. 503, diventano 61 anni e 7 mesi .

    Rispetto al 1992, nel 2016 la tutela si riduce !

    Domanda: si riduce anche l'invalidità ? ... perché se non è così, l'applicazione di tale normativa è veramente senza senso .


    Rosario Franza

    Last Post by rosariofr il 20 Jan. 2016
    .
  8. Perequazione 2016 ed effetti del DL 65/15

    Avatar
    Tags
    pensioni
    By rosariofr il 11 Jan. 2016
    0 Comments   52 Views
    .
    In merito alla perequazione definitiva 2015 e previsionale per l'anno 2016, l'INPS con la circolare n° 210 del 31/12/2015 così si esprime :
    "Il decreto del 19 novembre 2015, emanato dal Ministro dell’Economia e delle Finanze, di concerto con il Ministro del Lavoro e delle Politiche sociali, pubblicato sulla Gazzetta ufficiale – Serie Generale -n. 280 del 1° dicembre 2015 (allegato 1), fissa nella misura dello 0,2 per cento l'aumento di perequazione automatica da attribuire alle pensioni, in via definitiva, per l'anno 2015, e nella misura dello 0,0 per cento l'aumento di perequazione automatica da attribuire alle pensioni, in via previsionale, per l'anno 2016."

    Dal 01/01/2015, dato che il valore provvisorio della perequazione era stato fissato allo 0,30%, l'importo della pensione avrebbe dovuto essere ricalcolato subendo un abbassamento con relativo conguaglio negativo .

    La legge di stabilità 2016 ha sospeso tale conguaglio rimandandolo al 2017 .

    Per le pensioni mensili lorde, che al 31/12/2011, erano comprese tra 1.442,99 e 2.817,69, ci sarà un piccolo aumento per effetto del DL 65/15 .

    In effetti il decreto prevedeva che l'aumento riconosciuto come perequazione per il 2012 e il 2013 fosse erogato nella pensione nella misura:

    a) del 20% dal 1/1/2014

    b) del 50% dal 1/1/2016

    Gli importi di incremento possono essere indicativamente consultati in
    www.sportellopensioni.it/perequazione16.htm
    Last Post by rosariofr il 11 Jan. 2016
    .
  9. Le novità della legge di stabilità 2016

    Avatar
    Tags
    lavoro
    pensioni
    By rosariofr il 8 Jan. 2016
    0 Comments   36 Views
    .
    Le novità per le pensioni ed il lavoro contenute nella legge di stabilità 2016 sono le seguenti :

    1. introduzione del part-time per chi è prossimo alla pensione;

    2. opzione donna per tutto il 2015;

    3.approvazione della settima salvaguardia per 26.300 lavoratori;

    4. proroga degli sgravi contributivi per i lavoratori assunti a tempo indeterminato;

    5. congelamento al 27% per un altro anno delle aliquote contributive della gestione separata;

    6. estensione, per i pensionati, della no tax area dal 2016 ;

    7.non applicazione del conguaglio sugli assegni pensionistici della l'inflazione programmata per il 2015 più alta di quella reale, con recupero che sarà effettuato nel 2017;

    8.eliminazione della penalizzazione dovuta all'anticipo rispetto all'età di 62 anni, a partire dal 1° gennaio 2016, per i lavoratori usciti negli anni 2012-2014;

    9.la possibilità di cumulare il riscatto degli anni di laurea con il riscatto del periodo di maternità facoltativa fuori dal rapporto di lavoro .

    Il part-time alla pensione viene applicato in via sperimentale per il triennio 2016-2018, tramite un accordo con il datore di lavoro che verserà i contributi in busta paga, e nella misura del 40-60% ai lavoratori a tempo indeterminato dipendenti del settore privato a cui manchino non più di tre anni alla pensione di vecchiaia . L'integrazione contributiva figurativa sarà invece a carico dello Stato . Il lavoratore potrà, insomma, lavorare ad orario ridotto senza subire riduzione del salario . Nella finanziaria 2016 è previsto però un vincolo annuale di risorse che potrebbe limitare il numero degli interessati.

    Per opzione donna, con l'approvazione della legge di stabilità 2016, è viene meno la restrizione prevista dall'Inps che aveva interpretato la data del 31 dicembre 2015 come termine entro il quale si dovesse maturare la decorrenza della prestazione.
    Per l'esercizio dell'opzione è necessario possedere 57 anni e 3 mesi di età (58 anni e 3 mesi le autonome) unitamente a 35 anni di contributi entro il 31 dicembre 2015 (articolo 1, comma 281 della legge 208/2015).

    La nota Inps 145949/2015 ha poi ammesso al pensionamento anticipato anche le donne che, maturati i requisiti nei termini prescritti, presentino domanda successivamente alla scadenza del regime opzionale e ciò in virtù del principio della cristallizzazione del diritto a pensione.

    In virtù della nota del MIUR 41637 del 30/12/15, le lavoratrici della scuola che maturano requisiti per l'esercizio dell'opzione donna entro il 2015, avranno tempo fino al 15 febbraio 2016 per presentare domanda di cessazione dal servizio .
    Dal 2016 la "no tax area" per i pensionati con più di 75 anni passa da 7.500 euro a 8.000 euro, mentre per i pensionati sotto i 75 anni aumenta da 7.500 euro a 7.750 euro.

    Il commento:

    Per chi si aspettava grandi cose in tema di riforma delle p...

    Read the whole post...

    Last Post by rosariofr il 8 Jan. 2016
    .
  10. Gli orfani studenti che percepiscono la reversibilità possono lavorare !

    Avatar
    Tags
    pensioni
    By rosariofr il 9 Dec. 2015
    0 Comments   18 Views
    .
    La Circolare INPS 185/2015 del 18/11/2015 stabilisce gli orfani studenti potranno svolgere, nell'anno di riferimento, attività lavorative sia autonome che dipendenti senza correre il rischio di vedersi sospendere la pensione di reversibilità così come stabilito dalla Corte Costituzionale con sentenza n. 42 del 25 febbraio 1999 .

    L'INPS recepisce il principio affermato dalla Corte che "la percezione di un piccolo reddito per attività lavorativa, pur venendo a migliorare la situazione economica dell’orfano, non gli fa perdere la sua prevalente qualifica di studente" e stabilisce un limite di reddito non ostativo al pagamento della pensione di reversibilità .
    Tale limite di reddito è uguale al trattamento minimo annuo di pensione maggiorato del 30% .

    Nel 2015 il trattamento minimo è pari a 6.351 euro che maggiorato del 30% diventa 8.490 euro , cifra che rappresenta il reddito compatibile con il mantenimento dello status di studente .
    Quindi lo studente che, nel 2015,svolga attività lavorativa dipendente o autonoma entro il predetto limite di 8.490 euro, manterrà la pensione di reversibilità avendo solo l'obbligo di comunicare all'Inps il reddito annuo presunto, nonché ogni variazione dello stesso.
    In caso di superamento del limite predetto l'Inps sospenderà la pensione di reversibilità e recupererà le somme indebitamente erogate nel corso dell’anno di riferimento.

    Il superamento del reddito non comporta comunque la decadenza dalla prestazione perché lo studente, una volta tornato al di sotto del limite annuo stabilito, potrà conseguire nuovamente la prestazione fino alla scadenza.

    I redditi derivanti da attività socialmente utili,da borsa di lavoro e dallo svolgimento del servizio civile, non comportando l'instaurazione di un rapporto di lavoro, non verranno considerati ai fini del calcolo del limite di reddito di cui trattasi .


    Il commento:

    Ogni volta che ho pensato al "sistema reversibilità" non sono mai stato conquistato dall'entusiasmo .

    Infatti capita che coniugi percettori di un buon reddito si vedono consegnare, pur abbattuta, una pensione di reversibilità senza che né abbiano il minimo bisogno .

    Sembra quasi che ciò che regola la reversibilità, sia un diritto di proprietà, più che un bisogno al mantenimento del superstite .
    Insomma, il pensiero recondito è che ciò che apparteneva al coniuge defunto deve appartenere al superstite o al figlio orfano !

    Sarei per l'abolizione di tutte le pensioni di reversibilità, misurerei con parametri certi il bisogno dei superstiti e ove ve ne fosse la necessità, integrerei il reddito .

    Il diritto all'integrazione al reddito discenderebbe non dal diritto di proprietà, ma dalle necessità del nucleo familiare o convivente superstite .

    Rosario Franza
    Last Post by rosariofr il 9 Dec. 2015
    .
 
Skin by Anthony