Vedremo cosa deciderà il Governo, se lascerà che la matassa si sbrogli seguendo la logica dei ricorsi al giudice ordinario per ottenere il rimborso o se troverà il modo di provvedere a quanto deciso dalla Consulta .
Intanto si osserva facilmente che, su 6.024.783 pensionati interessati, ben 5.104.135 hanno una pensione non superiore ai 3000 euro lordi mensili, che equivale ad una pensione netta mensile di circa 2200 euro . Non è una pensione da ricchi !... , ma con i tempi che corrono e a fronte di retribuzioni medie mensili 1100 euro, è sempre un buon reddito, soprattutto se riferito ai nostri figli che hanno retribuzioni più basse della media o addirittura non né hanno affatto !
D'altra parte sembra che i costi, se comprensivi anche del recupero della mancata perequazione sul valore pregresso, ammontino a circa 10 miliardi di euro ....Se così fosse, non sarebbe preferibile rinunciare al recupero del blocco della perequazione a favore di un reddito di inclusione sociale ?...anche in ossequio del principio di solidarietà (art. 2 della Costituzione) già citato dalla Corte ?
Sorge,però , il dubbio, che tale principio possa essere citato solo nei ricorsi dei manager...è solo un dubbio, ma seguendo questa logica, i disoccupati, i precari, i giovani in cerca di prima occupazione e forzatamente disoccupati, non possono citare lo stato, in virtù degli art. 1 , 2 e 3 della Costituzione, perché non consente loro "il pieno sviluppo della persona umana e l'effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all'organizzazione politica, economica e sociale del Paese " così come recita l'art.3 della carta costituzionale ?
Forse è una domanda retorica, però sicuramente, è una domanda di civiltà, che noi tutti dovremmo porci !
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